Le mie notti nell'harem - Jillian Lauren


Titolo Originale: Some Girls: My Life in a Harem
Editore: Sperling & Kupfer
Data uscita: 2011
Pagine: 306
Costo: 18.00 €

Genere: Storia Vera
Rating: Leggermente, ma davvero molto leggermente erotico


“... così narra, naturalmene, la storia di Sherazade. È la storia di noi che racconiamo storie. Appoggiamo la testa al ceppo con la speranza di essere risparmiati, augurandoci che avrete voglia di sentire un'altra storia, che finirete per amarci. Cerchiamo la storia che ci salverà la vita.„


Trama 


Jillian Lauren scrive di sé in questo libro: a 18 anni conduce una vita sregolata ed eccissiva a New York, sognando di diventare un'attrice e di visitare Parigi, un giorno. Durante le riprese di un pessimo B-Movie conosce una ragazza che la porterà prima a passare da ballerina nei night club a rispettabile escort e poi a prendere un volo verso il Brunei, dove finirà, per un compenso da favola, a far parte dell'harem del principe Robin (o Jefri, nome vero), fratello minore del sultano del Brunei. Jillian, non senza fatica, arriva a farsi notare e comincia a circondarsi di lussi sfrenati e di serate estenuanti. Scoprirà anche cosa significa dover condividere lo spazio con le altre ragazze dell'harem, che non le risparmieranno commenti e mosse feroci.

Recensione

Devo dirlo, perché è giusto: a sessanta pagine dalla fine di questo libro ho interrotto la lettura, o meglio, ho saltato direttamente all'epilogo di tre paginette. Non so bene perché ho comprato questo titolo. Probabilmente sono stata affascinta dalle parole "Brunei" e "storia vera". Sinceramente mi chiedo come abbia fatto Jillian Lauren a pubblicare una storia dove vengono fatti i nomi dei membri del sultanato del Brunei (il sultano a cui Jillian ad un certo punto fa, diciamo, un lavoro di bocca, è attualmente ancora in carica, e anche Jefri è lì, in carne ed ossa). Principalmente mi sento di fare due considerazioni: la prima è che la storia nell'harem è affiancata a continui ritorni all'infanzia e alle paranoie dell'autrice che probabilmente potranno interessare ad un altro tipo di lettore, ma sinceramente non a me, e rendono la lettura lunga e noiosa. La seconda mia annotazione è che dal momento in cui Jillian ritorna a New York, più o meno a due terzi del libro, la storia diventa... non so... veramente poco interessante, al punto da spingermi a non finirlo e a chiedermi perché l'autrice sentisse il bisogno di raccontare la sua esperienza. La vita nell'harem è sì descritta, ma neanche così bene. Avrei preferito davvero che avesse approfondito i suoi aneddoti nel Brunei, piuttosto che le sue storie d'infanzia e ragionamenti mentali, per non parlare di quel che le succede dopo. Non so, forse sono troppo rigida in questo mio commento, ma il libro mi ha davvero delusa.

Voto

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