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Real World - Natsuo Kirino
|
13:37
Autore:
Natsuo Kirino
Titolo Originale: Riaru warudo (リアルワールド)
Editore: Neri Pozza - Bloom
Data uscita: 2009
Pagine: 281
Costo: 15.50 euro
Titolo Originale: Riaru warudo (リアルワールド)
Editore: Neri Pozza - Bloom
Data uscita: 2009
Pagine: 281
Costo: 15.50 euro
Traduttore:
Gianluca Coci
E’ mia
intenzione mettere in evidenza ciò che il Vermiciattolo ha sbagliato. Il suo
grande errore non è stato quello di uccidere sua madre, come ho ripetuto in più
di un’occasione, di ritenere ingenuamente la sua azione come qualcosa di
irreparabile.
Trama
In un affollato quartiere
residenziale di Tokyo quattro studentesse trascorrono un'estate caldissima
preparandosi ad affrontare gli esami per l'ammissione all'università. Sono
molto diverse tra loro: Toshi è affidabile e sicura, Yuzan riservata e
malinconica, Terauchi ha un grande talento per gli studi, Kirarin occulta
dietro la sua dolcezza un'attrazione morbosa per i comportamenti estremi. Un
rumore inconsueto che proviene da un appartamento stravolge improvvisamente il
loro destino: il vicino di casa, un liceale che le quattro amiche chiamano il
Vermiciattolo, ha ucciso la madre ed è scappato con la bici e il cellulare di
una di loro. In fuga dalla polizia, il giovane assassino inizia a contemplare
affascinato il proprio volto riprodotto in fotografie e servizi televisivi,
assapora l'improvvisa visibilità mediatica, il racconto della sua vita
riscritto da giornalisti e reporter, e asseconda la curiosità collettiva
intorno alle ragioni che lo hanno spinto a uccidere. Il pigro distacco del
giovane si trasforma progressivamente in una consapevolezza crudele:
insensibile alle conseguenze del suo crimine, vuole che le ragazze scrivano per
lui un manifesto filosofico che esalti la lucida follia delle sue azioni...
Immerse in una vita di chat, sms e Reality TV, le quattro adolescenti scoprono
un mondo scabroso e brutale. Una realtà popolata di ragazzi in attesa di un
esempio, di una guida che li riscatti dalla noia di un sistema che non sa
comprendere la loro diversità.
Recensione
Real
World è uno di quei libri che ben rappresenta il pensiero e il modo di scrivere
degli autori nipponici: minuziose descrizioni, temi importanti come la
famiglia, l’amore, la ricerca di se stessi… Se qualcuno volesse addentrarsi in
questo mondo, Real World potrebbe essere davvero un buon inizio.
Real
World, Riaru warudo (scusate, non posso non tradurre un titolo dai katakana è
più forte di me.. :P), non appena ho letto la trama ho capito che doveva essere
mio. “Un rumore inconsueto che proviene da un appartamento stravolge
improvvisamente il destino di quattro studentesse: il vicino di casa, un
liceale che le quattro amiche chiamano il Vermiciattolo, ha ucciso la madre a
colpi di mazza da baseball ed è scappato con la bici e il cellulare di una di
loro”. Dopo aver letto “L’isola dei naufraghi” il quale mi ha un po’ tediata in
alcune parti, Real World è un ottima rivincita. Per chi oltre ai mostri sacri
della letteratura nipponica, Murakami e Yoshimoto, non si è mai spinto oltre,
con questa Kirino si troverà a proprio agio.
Le
protagoniste del libro sono quattro studentesse, tutte con una personalità
propria e ben definita, da metà libro in poi i loro nomi sono quasi superflui
in quanto riusciamo a identificarle perfettamente per le loro azioni e
pensieri. Toshi è la ragazza
affidabile e schietta, che per difendersi dal mondo esterno si è creata una
sorta di alter ego che chiama Hori Ninna. Yuzan
fatica ad accettare se stessa e il suo corpo, triste e malinconica, inoltre usa
rivolgersi a se stessa con l’appellativo boku (usato principalmente dai ragazzi
per dire “io”). Terauchi, molto
sicura di sé, sagace, è la più intelligente e astuta del gruppo, ma incapace di
sfogarsi e parlare delle sue profonde ferite. Kirarin ha due facce, quella che mostra alle amiche è quella
ingenua, dolce e fin troppo candida, mentre il rovescio della medaglia non è
altro che una ragazza disinibita, pronta a tutto per ottenere ciò che vuole
senza preoccuparsi delle conseguenze.
Unico
protagonista maschile del libro: il Vermiciattolo.
Un ragazzo oppresso dalla presenza della madre che lo assilla in qualsiasi cosa
e decisione prenda, un ragazzo con delle convinzioni distorte su quello che lo
circonda e sulla società. Un ragazzo che però non uccide la madre dopo una
lite, che non viene colto da uno scatto d’ira, ma un ragazzo che premedita l’omicidio
della madre senza poi mostrare alcun tipo di rimorso.
Un
libro pieno di sentimenti e temi importanti questo della Kirino, gelosia,
tristezza, solitudine, famiglia, disagio sociale e amicizia… un mix di
sentimenti che la Kirino fonde perfettamente con la trama di un noir, trama che
alla fine ci lascia con mille domande, domande che forse troveranno risposta solo
nella nostra coscienza più profonda.
Con
questo libro la Kirino sembrerebbe voglia renderci attenti su alcuni aspetti
della società giapponese che dovrebbero essere considerati maggiormente. Alcuni
di questi temi emersi sono, il rapporto dei figli con i genitori, la scuola,
l’integrazione in gruppi di persone. Mentre altri temi ce li fa intuire, il
bullismo, rabbia repressa e la violenza giovanile.
Fatti
come quelli raccontati nel libro, non sono solo pura fantasia, la stessa Kirino
nel libro fa riferimento a un caso avvenuto in Giappone nel 1997, il caso
Sakakibara. Sakakibara era lo pseudonimo di un ragazzino di 15 anni, il quale
uccise in maniera brutale alcuni bambini e prese a mandare lettere di sfida
alla polizia locale.
Un
piccola nota positiva va alla traduzione, davvero buona in questo caso. Tante
parole, a volte addirittura anche espressioni giapponesi, vengono mantenute e
non tradotte alla bell’e meglio. In fondo al libro ci sono tutte le spiegazioni
di questi termini.
Trovo
che Real World sia il libro più bello che per ora abbia letto della Kirino. Lo
consiglio a tutti, specialmente a quelle persone che credono il Giappone sia
solo un isola felice fatta di anime, manga e cose “pucciose”… Real World
potrebbe essere una bella secchiata d’acqua gelida.
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