Real World - Natsuo Kirino







Autore: Natsuo Kirino
Titolo Originale:
Riaru warudo (リアルワールド)
Editore: Neri Pozza - Bloom
Data uscita: 2009
Pagine: 281
Costo: 15.50 euro
Traduttore: Gianluca Coci

E’ mia intenzione mettere in evidenza ciò che il Vermiciattolo ha sbagliato. Il suo grande errore non è stato quello di uccidere sua madre, come ho ripetuto in più di un’occasione, di ritenere ingenuamente la sua azione come qualcosa di irreparabile.


Trama

In un affollato quartiere residenziale di Tokyo quattro studentesse trascorrono un'estate caldissima preparandosi ad affrontare gli esami per l'ammissione all'università. Sono molto diverse tra loro: Toshi è affidabile e sicura, Yuzan riservata e malinconica, Terauchi ha un grande talento per gli studi, Kirarin occulta dietro la sua dolcezza un'attrazione morbosa per i comportamenti estremi. Un rumore inconsueto che proviene da un appartamento stravolge improvvisamente il loro destino: il vicino di casa, un liceale che le quattro amiche chiamano il Vermiciattolo, ha ucciso la madre ed è scappato con la bici e il cellulare di una di loro. In fuga dalla polizia, il giovane assassino inizia a contemplare affascinato il proprio volto riprodotto in fotografie e servizi televisivi, assapora l'improvvisa visibilità mediatica, il racconto della sua vita riscritto da giornalisti e reporter, e asseconda la curiosità collettiva intorno alle ragioni che lo hanno spinto a uccidere. Il pigro distacco del giovane si trasforma progressivamente in una consapevolezza crudele: insensibile alle conseguenze del suo crimine, vuole che le ragazze scrivano per lui un manifesto filosofico che esalti la lucida follia delle sue azioni... Immerse in una vita di chat, sms e Reality TV, le quattro adolescenti scoprono un mondo scabroso e brutale. Una realtà popolata di ragazzi in attesa di un esempio, di una guida che li riscatti dalla noia di un sistema che non sa comprendere la loro diversità.


Recensione

Real World è uno di quei libri che ben rappresenta il pensiero e il modo di scrivere degli autori nipponici: minuziose descrizioni, temi importanti come la famiglia, l’amore, la ricerca di se stessi… Se qualcuno volesse addentrarsi in questo mondo, Real World potrebbe essere davvero un buon inizio.
Real World, Riaru warudo (scusate, non posso non tradurre un titolo dai katakana è più forte di me.. :P), non appena ho letto la trama ho capito che doveva essere mio. “Un rumore inconsueto che proviene da un appartamento stravolge improvvisamente il destino di quattro studentesse: il vicino di casa, un liceale che le quattro amiche chiamano il Vermiciattolo, ha ucciso la madre a colpi di mazza da baseball ed è scappato con la bici e il cellulare di una di loro”. Dopo aver letto “L’isola dei naufraghi” il quale mi ha un po’ tediata in alcune parti, Real World è un ottima rivincita. Per chi oltre ai mostri sacri della letteratura nipponica, Murakami e Yoshimoto, non si è mai spinto oltre, con questa Kirino si troverà a proprio agio.


Le protagoniste del libro sono quattro studentesse, tutte con una personalità propria e ben definita, da metà libro in poi i loro nomi sono quasi superflui in quanto riusciamo a identificarle perfettamente per le loro azioni e pensieri. Toshi è la ragazza affidabile e schietta, che per difendersi dal mondo esterno si è creata una sorta di alter ego che chiama Hori Ninna. Yuzan fatica ad accettare se stessa e il suo corpo, triste e malinconica, inoltre usa rivolgersi a se stessa con l’appellativo boku (usato principalmente dai ragazzi per dire “io”). Terauchi, molto sicura di sé, sagace, è la più intelligente e astuta del gruppo, ma incapace di sfogarsi e parlare delle sue profonde ferite. Kirarin ha due facce, quella che mostra alle amiche è quella ingenua, dolce e fin troppo candida, mentre il rovescio della medaglia non è altro che una ragazza disinibita, pronta a tutto per ottenere ciò che vuole senza preoccuparsi delle conseguenze.
Unico protagonista maschile del libro: il Vermiciattolo. Un ragazzo oppresso dalla presenza della madre che lo assilla in qualsiasi cosa e decisione prenda, un ragazzo con delle convinzioni distorte su quello che lo circonda e sulla società. Un ragazzo che però non uccide la madre dopo una lite, che non viene colto da uno scatto d’ira, ma un ragazzo che premedita l’omicidio della madre senza poi mostrare alcun tipo di rimorso.
Un libro pieno di sentimenti e temi importanti questo della Kirino, gelosia, tristezza, solitudine, famiglia, disagio sociale e amicizia… un mix di sentimenti che la Kirino fonde perfettamente con la trama di un noir, trama che alla fine ci lascia con mille domande, domande che forse troveranno risposta solo nella nostra coscienza più profonda.

Con questo libro la Kirino sembrerebbe voglia renderci attenti su alcuni aspetti della società giapponese che dovrebbero essere considerati maggiormente. Alcuni di questi temi emersi sono, il rapporto dei figli con i genitori, la scuola, l’integrazione in gruppi di persone. Mentre altri temi ce li fa intuire, il bullismo, rabbia repressa e la violenza giovanile.
Fatti come quelli raccontati nel libro, non sono solo pura fantasia, la stessa Kirino nel libro fa riferimento a un caso avvenuto in Giappone nel 1997, il caso Sakakibara. Sakakibara era lo pseudonimo di un ragazzino di 15 anni, il quale uccise in maniera brutale alcuni bambini e prese a mandare lettere di sfida alla polizia locale.

Un piccola nota positiva va alla traduzione, davvero buona in questo caso. Tante parole, a volte addirittura anche espressioni giapponesi, vengono mantenute e non tradotte alla bell’e meglio. In fondo al libro ci sono tutte le spiegazioni di questi termini.

Trovo che Real World sia il libro più bello che per ora abbia letto della Kirino. Lo consiglio a tutti, specialmente a quelle persone che credono il Giappone sia solo un isola felice fatta di anime, manga e cose “pucciose”… Real World potrebbe essere una bella secchiata d’acqua gelida. 

Voto

                                                                     


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