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Il Canto della Rivolta - Suzanne Collins
|
17:14
Titolo
Originale: Mockingjay
Editore: Mondadori - Chrysalide
Data
uscita: maggio 2012
Pagine: 420
Costo:
€ 17.00
Genere: YA, Action
Rating: -
Genere: YA, Action
Rating: -
Traduttore:
Simona Brogli
“Penso a
Capitol City. Alla sovrabbondanza di cibo. E allo spettacolo degli spettacoli.
Gli Hunger Games. Quindi è a questo che servono i distretti. A fornire pane e
divertimenti.„
The Hunger Games Trilogy
- The Hunger Games, 2008 (Hunger Games 2009)
- Catching Fire, 2009 (La Ragazza di Fuoco 2010)
- Mockingjay, 2010 (Il canto della Rivolta 2012)
- Catching Fire, 2009 (La Ragazza di Fuoco 2010)
- Mockingjay, 2010 (Il canto della Rivolta 2012)
Trama
Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli
Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua
madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e
Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo.
Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro
che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima
vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha
giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena
sembrerà una passeggiata.
Recensione
Finalmente ho terminato la trilogia
degli Hunger Games. Trilogia che personalmente ho cominciato a leggere un anno
fa e che per mia grande fortuna, sempre in un anno, i “nostri” editori sono
riusciti a farmi leggere il finale.
Finale che mi ha soddisfatto appieno.
Niente bacchetta magica che riporta la normalità nella vita di Katniss, logora
della sua esperienza agli Hunger Games, quello che le è rimasto sono solo
incubi e dolore. Questo aspetto lo apprezzato molto, avevo quasi paura in un
super happy ending e visto quello che hanno passato i personaggi lo ritenevo
umanamente improbabile. La disperazione di Katniss mi è piaciuta parecchio,
credo che senza questa non sarebbe riuscita ad arrivare alla fine del libro.
Il terzo libro della saga è
sicuramente quello più lento dei tre, ma nonostante questa piccola pecca, l'ho
divorato. Una sola cosa ha deluso le mie aspettative, credevo che con il terzo
libro, mi sarei finalmente schierata con il Team Peeta o il Team Gale.. invece
non è successo. Questi due ragazzi a me non mi hanno preso per niente, e credo
sia la prima volta in vita mia che leggo un libro e non faccio il tifo per
nessuno dei due sfortunati innamorati. Uno troppo mieloso e accondiscendente
(fatta eccezione per quando è sotto l'effetto del veleno di Capitol City e voleva
uccidere Katniss, ecco forse li pendevo per il Team Peeta) e l'altro che si
espone sempre un pochino ma tende poi a tirarsi indietro. Così ho appurato che
il mio Team è quello del Dio Poseidone Finnick (non sto nella pellaccia per
sapere chi vestirà i suoi panni nel secondo film della saga), un personaggio
che ha tutte le caratteristiche che piacciono a me, fascino, simpatia, una
storia triste alle spalle, bello come un dio Greco e quel fuoco che potrebbe
fargli scalare una montagna.
Fatte queste piccole considerazione,
e non potendo dire altro per evitare spoiler clamorosi, l'ultimo capitolo degli
Hunger Games chiude una storia che mi ha fatto rimanere con il fiato sospeso,
mi ha fatto arrabbiare, mi ha lasciato incredula ma soprattutto mi ha fatto ritrovare
il piacere di leggere.
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