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Non lasciarmi - Kazuo Ishiguro
|
19:14
Titolo
Originale: Never let me go
Editore: Einaudi
Data
uscita: 2007
Pagine: 291
Costo:
€ 12.00
Genere: Distopico, Romance
Rating: -
Genere: Distopico, Romance
Rating: -
Traduttore:
Paola Novarese
"Ecco per
cosa siete stati creati, ciascuno di voi. Non siete come gli attori che vedete
nei film, non siete neanche come me. Siete stati portati in questo mondo con
uno scopo preciso, e il vostro futuro, il futuro di ognuno di voi, è già stato
deciso."
Trama
Kathy, Tommy e Ruth vivono
in un collegio, Hailsham, immerso nella campagna inglese. Non hanno genitori,
ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un
gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. Fin dalla più tenera
età nasce fra i tre bambini una grande amicizia. La loro vita, voluta e
programmata da un'autorità superiore nascosta, sarà accompagnata dalla musica
dei sentimenti, dall'intimità più calda al distacco più violento. Una delle
responsabili del collegio, che i bambini chiamano semplicemente Madame, si
comporta in modo strano con i piccoli. Anche gli altri tutori hanno talvolta
reazioni eccessive quando i bambini pongono domande apparentemente semplici.
Cosa ne sarà di loro in futuro? Che cosa significano le parole
"donatore" e "assistente"? E perché i loro disegni e le
loro poesie, raccolti da Madame in un luogo misterioso, sono così importanti?
Non lasciarmi è prima di tutto una grande storia d'amore. È anche un romanzo
politico e visionario, dove viene messa in scena un'utopia al rovescio che non
vorremmo mai vedere realizzata. È uno di quei libri che agiscono sul lettore
come lenti d'ingrandimento: facendogli percepire in modo intenso la fragilità e
la finitezza di qualunque vita.
Recensione
Non lasciarmi è un libro
con delle forti note malinconiche, parla di speranza, amore, amicizia e ne
parla in una maniera davvero toccante. Altro tema che Ishiguro tocca,
nonostante non lo dica mai chiaramente, è quello della clonazione e del
trapianto d'organi. Un tema che di primo acchito mai avrei pensato di trovare
in questo romanzo, pensavo si trattasse solo di un romanzo d’amore. Ma è molto
di più, in questo romanzo l’amore s’intreccia con la scienza, con la medicina, non
è solo la storia d'amore di due giovani costretti a vivere in una casa/ricovero
per ragazzi “speciali”. Una volta terminato il libro si capisce che Ishiguro
aveva altro su cui renderci attenti, la medicina che compie piccoli passi da
gigante fino a dove potrà arrivare? Saremmo disposti ad accettare questi metodi
per salvarci la vita? Anche se dovesse andare a discapito di un altro essere
umano?
I ragazzi costretti in queste case ricovero devono crescere forti e sani, per poter superare più donazioni possibili. Esattamente, questi ragazzi vengono usati come pezzi di ricambio, vengono tolti i loro organi e donati ad altre persone, loro sono nati per questo motivo. In Non lasciarmi la parola “trapianto” non viene mai usata, un po' mi ha sorpreso, ma capisco la scelta di non usarla, trapianto ha un suono forte, negativo, da proprio il senso d'estirpare qualcosa di tuo, mentre la parola donazione (la quale viene usata sempre), suona quasi come se chi facesse la “donazione” lo facesse di sua spontanea volontà, come se fosse una cosa giusta. Infatti i protagonisti non si oppongono al loro fato, loro sanno benissimo che sono nati per questo motivo, che è giusto così e possono solo sperare di riuscire a fare più donazioni possibili (o meno possibili) prima di completare il loro ciclo. Vengono cresciuti così, come dei bambini “speciali”, con la consapevolezza che non potranno mai diventare vecchi, che non potranno mai avere figli, che non hanno mai avuto dei genitori e che non potranno mai vivere una vita normale. La storia d'amore fra Kathy e Tommy però sembra possa svincolarli da questo triste destino o forse è solo un illusione.
Il modo di scrivere di Kazuo Ishiguro è sublime, riesce a raccontarci tutto con estrema dolcezza e sa usare le parole giuste per tenerci incollati al libro. Fino all'ultimo il lettore non ha la certezza di quello che Ishiguro lascia trapelare fra le pagine, non usa di proposito quella parola per darci la certezza d'avere compreso realmente cosa succede a questi ragazzi, non la usa e ci lascia sognare insieme a Kathy e Tommy, ci lascia sognare che per il loro amore, per la loro vita ci possa essere una seconda possibilità.
I ragazzi costretti in queste case ricovero devono crescere forti e sani, per poter superare più donazioni possibili. Esattamente, questi ragazzi vengono usati come pezzi di ricambio, vengono tolti i loro organi e donati ad altre persone, loro sono nati per questo motivo. In Non lasciarmi la parola “trapianto” non viene mai usata, un po' mi ha sorpreso, ma capisco la scelta di non usarla, trapianto ha un suono forte, negativo, da proprio il senso d'estirpare qualcosa di tuo, mentre la parola donazione (la quale viene usata sempre), suona quasi come se chi facesse la “donazione” lo facesse di sua spontanea volontà, come se fosse una cosa giusta. Infatti i protagonisti non si oppongono al loro fato, loro sanno benissimo che sono nati per questo motivo, che è giusto così e possono solo sperare di riuscire a fare più donazioni possibili (o meno possibili) prima di completare il loro ciclo. Vengono cresciuti così, come dei bambini “speciali”, con la consapevolezza che non potranno mai diventare vecchi, che non potranno mai avere figli, che non hanno mai avuto dei genitori e che non potranno mai vivere una vita normale. La storia d'amore fra Kathy e Tommy però sembra possa svincolarli da questo triste destino o forse è solo un illusione.
Il modo di scrivere di Kazuo Ishiguro è sublime, riesce a raccontarci tutto con estrema dolcezza e sa usare le parole giuste per tenerci incollati al libro. Fino all'ultimo il lettore non ha la certezza di quello che Ishiguro lascia trapelare fra le pagine, non usa di proposito quella parola per darci la certezza d'avere compreso realmente cosa succede a questi ragazzi, non la usa e ci lascia sognare insieme a Kathy e Tommy, ci lascia sognare che per il loro amore, per la loro vita ci possa essere una seconda possibilità.
Voto
Curiosità
Nel 2010 il regista Mark Romanek ha portato
sul grande schermo il film di Non lasciarmi.
1 commenti:
Appena la mia pila da leggere sarà diminuita, sarà di sîcuro uno dei primi che andrò a comprare!
Da leggere, credo, quando non si é depressi..Altrimenti aiuto.
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