Il Circo della Notte - Erin Morgenstern


Titolo Originale:
The Night Circus
Editore: Rizzoli
Data uscita: 25 gennaio 2012
Pagine: 460
Costo: € 18.50 / CHF
Genere: Romance
Rating: -

“La mia avversaria adesso è una colonna di cenere in un campo di Kyoto.” Sospira. “A meno che il vento e il tempo non l’abbiano fatta volare via.”

Trama

Appare così, senza preavviso. La notizia si diffonde in un lampo, e una folla impaziente già si assiepa davanti ai cancelli, sotto l'insegna in bianco e nero che dice: "Le Cirque des Rèves. Apre al crepuscolo, chiude all'aurora". È il circo dei sogni, il luogo dove realtà e illusione si fondono e l'umana fantasia dispiega l'infinito ventaglio delle sue possibilità. Un esercito di appassionati lo insegue dovunque per ammirare le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsioniste, l'albero dei desideri, il giardino di ghiaccio,.. Ma dietro le quinte di questo spettacolo senza precedenti, due misteriosi rivali ingaggiano la loro partita finale, una magica sfida tra due giovani allievi scelti e addestrati all'unico scopo di dimostrare una volta per tutte l'inferiorità dell'avversario. Contro ogni attesa e contro ogni regola, i due giovani si scoprono attratti l'uno dall'altra: l'amore di Marco e Celia è una corrente elettrica che minaccia di travolgere persino il destino, e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza.
Recensione

Sono ufficialmente un rêveurs! Chi ha letto i libro, capirà...

Allora, partiamo con una piccola premessa. Ero molto, suscettibile al riguardo. Il CIRCO della notte. Credo che il circo, quello con animali, sia un cosa umiliante quanto crudele (fortuna esistono circhi come lo Starlight). Nel Circo della notte, sono sicura ci siano animali, a volte si sente parlare di linci e gatti, ma l'autrice non ci fa mai incappare in spettacoli con animali. Questa cosa mi ha fatto davvero piacere e ha sicuramente aumentato il mio entusiasmo per questo libro. Detto questo, l'ambientazione di un romanzo del genere in un circo è assolutamente affascinante. Ogni personaggio è impregnato di mistero e questo non ci permette di staccarci volentieri dal libro. Finalmente possiamo anche di una storia d'amore, pardon, di passione. Basta tresche fra ragazzini, finalmente due personaggi che a mio modo di vedere si lasciano trasportare dalla passione, niente traignoli amorosi, niente ragazzine indecise fra angeli decaduti e vampiri luccicanti. Solo Celia e Marco, che nonostante tutto potrebbero essere due ragazzi normali... sempre se non fossero due illusionisti implicati un una difficile sfida che ha come campo di battaglia il circo.
Allora, credo che la Margonstein debba denunciare per calunnie (per quel che riguarda la parte Twilight) il genio del New York time che ha deciso di dire (cosa poi riportata dalla Rizzoli sulla fascetta gialla fuori dal libro) “L'amore proibito di Twilight. La magia di Harry Potter”. Allora, grazie al cielo di Twilight nemmeno la traccia, strass a parte dei vestiti di scena, e Harry Potter se qualcuno mi dice dove possa minimamente esserci una somiglianza me lo dica. Ok, sono una di quelle che pensa che Harry Potter sia una cosa talmente a se, che nessun libro, anche se dovesse parlare di maghi in una scuola, possa minimamente assomiglairci. Ora, non capisco perchè qualsiasi editore debba per forza mettere “Twilight” o “Meyer” per vendere un libro (in realtà lo capisco, ma basta!).
Qualcuno ha scritto (e non sono io)  "The Night circus is totally the love child of The X-Files, The Prestige and Moulin Rouge." Decisamente più azzeccato e rende molto di più l’idea delle atmosfere che si respirano nel libro. *immagina Fox Mulder con un boa bianco che strizza l’occhio*
Tornando al circo, uan delle cose che più mi ha affascinato e l'orologio posto all'entrata. Non vedo l'ora di vedere il film solo per l'orologio, anche perchè solitamente i film tendono a mutilare i libri. Il circo della notte, non è una trilogia, è un libro unico, ma pregherei in ginocchio la Morgenstern per scrivere un libro sulla sfida intercorsa fra Tsukiko e Hinata. Tsukiko, la contorsionista, è in assoluto il personaggio più intrigante, credo che se dovesse uscirne un libro sulla sua storia, sarebbe a mio avviso più interessante di quella di Celia. Tsukiko una volta finito il libro lascia quell'alone di mistero, quelle mille domande a cui vorresti ricevere una risposta... devo cominciare una petizione per la Morgenstern?
Sono assolutamente estasiata anche dalla “moda” di vestirsi del circo. Bianco e nero. Mentre i suoi revêurs aggiungono un tocco di rosso, non ho potuto fare a meno di vestirmi di bianco e nero e mettere le mie Dr. Martens rosso fuoco oggi.
Per concludere, il circo della notte è un libro al quale non riesco a dare genere,  non lo definirei uno YA men che meno steampunk come ho letto su qualche blog (eh ehm.. è ambientato nel 1800 per quello hanno un certo tipo di vestiario.. non deve essere per forza steampunk), fantasy se non ci sono nani o maghi per me è difficile… direi che è un qualcosa a se. Scorrevolissimo, coinvolgente, misterioso, scritto in maniera impeccabile, da al lettore la possibilità di viaggiare in maniera totale con la fantasia, il fatto che ci siano un sacco di capitoli mi fa impazzire (soprattutto i mini capitoli dove viene raccontata la scena che ha come protagonista un personaggio del circo). Grandioso debutto per la Morgenstern dunque, assolutamente da leggere.

Curiosità

Anche in questo caso ne verrà tratto un film, ma non ci sono ancora molte informazioni al riguardo.

1 commenti:

  1. Il Cosmopavone ha detto...

    Ho finito da poco di leggere il libro e devo dire che, nonostante fossi partita molto motivata e io abbia trovato proprio l'ambientazione che descrivi (e che mi piace), e numerose cose che mi portavano a sperare di più... mi ha lasciata un po' così. Un finale un po' piatto, tante aspettative per finire... in che modo? Non so.
    SPOILER ALERT SPOILER ALERT SPOILER ALERT (OVVERO NON LEGGERE SE NON VUOI ANTICIPAZIONI).
    La questione della sfida... viene tirata tanto a lungo ma mai definita, mai chiarita, troppo vaga, per i miei gusti. È un'espediente che ci potrebbe stare, poiché potrebbe anche darsi che l'attenzione non dev'essere sulla sfida, ma sullo svolgimento, ma non l'ho trovata costruita particolarmente bene.

    L'aspetto "visivo" è curato invece benissimo. È stato probabilmente (e concordo, erroneamente), definito come Steampunk per via degli anni in cui è ambientato, ma di steampunk non ha niente effettivamente :| È un libro un po' melanconico, insomma.

    Non so, non mi è dispiaciuto, alla fine, ma mi aspettavo qualcosa di più.

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