Il Canto della Rivolta - Suzanne Collins



Titolo Originale: Mockingjay
Editore: Mondadori - Chrysalide
Data uscita: maggio 2012
Pagine: 420
Costo: € 17.00
Genere: YA, Action
Rating: -
Traduttore: Simona Brogli

Penso a Capitol City. Alla sovrabbondanza di cibo. E allo spettacolo degli spettacoli. Gli Hunger Games. Quindi è a questo che servono i distretti. A fornire pane e divertimenti.

The Hunger Games Trilogy

- The Hunger Games, 2008 (Hunger Games 2009)
- Catching Fire, 2009 (La Ragazza di Fuoco 2010)
- Mockingjay, 2010 (Il canto della Rivolta 2012)



Trama

Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una passeggiata.

Recensione

Finalmente ho terminato la trilogia degli Hunger Games. Trilogia che personalmente ho cominciato a leggere un anno fa e che per mia grande fortuna, sempre in un anno, i “nostri” editori sono riusciti a farmi leggere il finale.
Finale che mi ha soddisfatto appieno. Niente bacchetta magica che riporta la normalità nella vita di Katniss, logora della sua esperienza agli Hunger Games, quello che le è rimasto sono solo incubi e dolore. Questo aspetto lo apprezzato molto, avevo quasi paura in un super happy ending e visto quello che hanno passato i personaggi lo ritenevo umanamente improbabile. La disperazione di Katniss mi è piaciuta parecchio, credo che senza questa non sarebbe riuscita ad arrivare alla fine del libro.
Il terzo libro della saga è sicuramente quello più lento dei tre, ma nonostante questa piccola pecca, l'ho divorato. Una sola cosa ha deluso le mie aspettative, credevo che con il terzo libro, mi sarei finalmente schierata con il Team Peeta o il Team Gale.. invece non è successo. Questi due ragazzi a me non mi hanno preso per niente, e credo sia la prima volta in vita mia che leggo un libro e non faccio il tifo per nessuno dei due sfortunati innamorati. Uno troppo mieloso e accondiscendente (fatta eccezione per quando è sotto l'effetto del veleno di Capitol City e voleva uccidere Katniss, ecco forse li pendevo per il Team Peeta) e l'altro che si espone sempre un pochino ma tende poi a tirarsi indietro. Così ho appurato che il mio Team è quello del Dio Poseidone Finnick (non sto nella pellaccia per sapere chi vestirà i suoi panni nel secondo film della saga), un personaggio che ha tutte le caratteristiche che piacciono a me, fascino, simpatia, una storia triste alle spalle, bello come un dio Greco e quel fuoco che potrebbe fargli scalare una montagna.
Fatte queste piccole considerazione, e non potendo dire altro per evitare spoiler clamorosi, l'ultimo capitolo degli Hunger Games chiude una storia che mi ha fatto rimanere con il fiato sospeso, mi ha fatto arrabbiare, mi ha lasciato incredula ma soprattutto mi ha fatto ritrovare il piacere di leggere.

Voto

0 commenti:

Post a Comment